SISTRI

Pubblicato lo scorso 9 luglio 2010 il decreto del ministro dell’ambiente che proroga ufficialmente l’entrata in vigore del nuovo sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti, cosiddetto SISTRI, al 01.10.2010.

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Spandere inerti è deposito di rifiuti

Con la sentenza n. 9252 del 9 marzo 2010 la terza sezione della Corte di Cassazione Penale si è espressa confermando la condanna, ai sensi dell’articolo 51 del t.u. 152/2006, del titolare di un’impresa di costruzioni che, dopo aver demolito un manufatto, aveva utilizzato i materiali di risulta della demolizione per operare un livellamento del terreno in un’area adiacente in cui aveva assunto l’obbligo di alzare il piano campagna.

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Incentivi per certificazione OHSAS

L’Inail, con questa Delibera ha incrementato le percentuali di riduzione del premio INAIL per le aziende che intraprendono miglioramenti delle condizioni di sicurezza, incentivando le riduzioni dell’art. 24 del D.M. del 12.12.2000 fino al 30% del premio INAIL annuale.

Il riferimento più autorevole, previsto dall’art. 30 del D. Lgs. 81/2008, contemplato come condizione per usufruire di tali agevolazioni è la certificazione del sistema di gestione della sicurezza secondo la norma BS OHSAS 18001:2007 i cui costi, al netto di tale incentivazione, in gran parte dei casi sarà inferiore al risparmio che si otterrà grazie alla riduzione del premio INAIL.

Inoltre la certificazione OHSAS 18001 è anche elemento soddisfacente l’adempimento del modello organizzativo finalizzato alla prevenzione dei reati legati agli infortuni sul lavoro, secondo il D. Lgs. 231/2001.

Per ulteriori dettagli lo Studio Paolini Sas è come sempre a disposizione.

SISTRI nelle imprese edili

Come devono comportarsi le ditte edili in merito agli adempimenti SISTRI?

Riportiamo l’ottima risposta dell’avv. Fabrizio da “Ambiente e sicurezza” di “Il sole 24 ore”.

<<Tenuti all’obbligo di iscrizione al SISTRI sono le categorie di soggetti indicate all’art. 1, c. 1 (e 2 limitatamente alla Campania) del D.M. 17 dicembre 2009, ovvero:  i produttori iniziali di rifiuti pericolosi – ivi compresi quelli di cui all’art. 212, c. 8, D.lgs. n. 152/2006 – con piu’  di  cinquanta  dipendenti;  le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non  pericolosi  di cui all’articolo 184, c. 3, lett. c),  d)  e  g) (attività industriali, artigianali o del down stream), del medesimo D.lgs. n. 152/2006 con piu’ di cinquanta  dipendenti; i commercianti e gli intermediari del settore rifiuti; i consorzi  istituiti  per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti  che organizzano la gestione di tali rifiuti per  conto  dei  consorziati; le imprese di cui all’art. 212, c. 5, D.lgs. n. 152/2006 (soggetti tenuti all’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali)  che  raccolgono  e  trasportano  rifiuti speciali;  le imprese e gli  enti  che  effettuano  operazioni  di recupero  e  smaltimento  di  rifiuti;  i  soggetti   di   cui all’art. 5, c. 10, medesimo D.M. 17 dicembre 2009 (trasporto intermodale); le imprese e gli  enti  produttori  iniziali  di rifiuti pericolosi -ivi compresi quelli di cui all’art. 212, c. 8, D.lgs. n. 152/2006 (trasporto di rifiuti autoprodotti)  –  che  hanno  fino  a cinquanta dipendenti e i  produttori  iniziali  di  rifiuti  non pericolosi di cui all’art. 184, c. 3, lettere c), d) e g), D.lgs. n. 152/2006, che hanno tra i cinquanta e gli undici dipendenti.

Quanto sopra premesso l’azienda sarà tenuta ad iscriversi in funzione della tipologia di rifiuti prodotti, se trattasi di rifiuti pericolosi, qualunque sia il numero di dipendenti, ovvero se trattasi di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da attività di “fine ciclo” (fanghi di depurazione, filtri di abbattimento fumi etc. ex art. 184, c. 3, lett. G, D.lgs. n. 152/2006), con numero di dipendenti superiori a undici.>>

Successo durevole

La nuova revisione della ISO 9004 pone interessanti spunti per l’approccio al successo durevole, inteso come il risultato della capacità di un’organizzazione di conseguire e mantenere i propri obiettivi nel lungo periodo.

In effetti è risaputo che nelle p.m.i. vincere è difficile, ma lo e’ ancor di piu’ ripetersi.

Per conseguire il successo durevole l’alta direzione aziendale dovrebbe adottare un approccio di gestione per la qualità efficace e applicare alla propria organizzazione gli 8 principi della qualità definiti nella norma ISO 9000.

Essi sono: orientamento al cliente,  leadership, coinvolgimento delle persone, approccio per processi, approccio sistemico alla gestione, miglioramento continuo, decisioni basate su dati di fatto, rapporti di reciproco beneficio con i fornitori.

L’esperienza e i risultati delle organizzazioni certificate dimostrano che il successo durevole lo si consegue e mantiene anche con l’applicazione di una sola parte di tali principi, con beneficio di tutte le parti interessate.

Controlli in accettazione in cantiere dell’acciaio

Il nuovo testo unico delle costruzioni, D.M. 14 gennaio 2008, entrato in vigore lo scorso luglio, propone diverse novità.

Tra gli argomenti di maggiore interesse vi è il capitolo 11 relativo ai materiali, in particolare il capitolo 11.3 relativo all’acciaio impiegato per le armature degli edifici.

Si conferma il concetto di marcatura CE dei materiali e anche dell’acciaio, inclusi i presaldati, presagomati e preassemblati. Ove non sussista l’obbligo della marcatura CE, la documentazione di accompagnamento della fornitura va corredata della copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dall’attestazione delle prove di controllo interno eseguite dal centro di trasformazione.

Al capitolo 11.3.3.5.4 si precisa che i controlli sono demandati al Direttore dei Lavori che deve anche assicurare la rintracciabilità dei campioni prelevati per le prove di laboratorio al lotto di provenienza.

Fondamentale è anche il controllo in accettazione in cantiere, cap. 11.3.2.10.4, che prescrive l’obbligo di determinazione di valori di resistenza e allungamento, tramite prove di laboratorio, da eseguirsi entro 30 giorni dalla di consegna del materiale e comunque prima della posa in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro.

Costi della non sicurezza

piuttosto diffusi sono metodi e algoritmi che consentono una rapida e valida approssimazione della stima dei costi della sicurezza in svariate attività.

Il CONTARP, organo tecnico dell’INAIL, ha sviluppato un interessante metodo di calcolo della NON SICUREZZA; sul numero 21/09 di Ambiente e sicurezza, periodico edito da Il sole 24 ore, vengono stimati attentamente i costi aziendali della non sicurezza.

L’articolo è disponibile nella nostra area download http://www.pietropaolini.com/download/Costi%20non%20sicurezza.pdf .

Le conclusioni portano a stimare in oltre 23.000 euro il costo medio di un infortunio, di cui circa 13.000 a carico diretto dell’azienda.

formazione finanziata

disponibili fondi di enti locali e di organismi paritetici per la formazione finanziata; privilegiati i progetti relativi alla sicurezza e al miglioramento delle competenze del personale di aziende in crisi. Per informazioni e dettagli contatta lo Studio Paolini scrivendo una mail a wellcome (at) pietropaolini (dot) com oppure compilando questo form http://www.pietropaolini.com/pagpreventivo.php?IDPag=9.

Il vero scopo della ISO 9001:2008

raccomandiamo di ascoltare questa breve ed interessante intervista al Coordinatore del Comitato SGQ dell’Aicq, visibile sul web a questo indirizzo http://www.uni.com/uni/controller/it/grandi_temi/ISO9000_2008/HTM/sgq02_swf.htm?newWindow=true oppure prelevabile dall’area download del nostro sito.

In sintesi lo scopo peculiare della norma viene rafforzato nei principi applicativi e sostanziali, relativi alla gestione aziendale per obiettivi, alla soddisfazione dei clienti e all’efficacia dei processi; tutti i requisiti vertono verso questo fine strategico, la cui validita’ e’ maggiormente percepibile proprio nei periodi di andamento economico non favorevole.