Il periodo di turbolenza finanziaria ha causato vari impatti anche sulle normative ambientali:
Da un lato e’ stato pubblicato l’atteso D. Lgs. 121/2011 che introduce anche vari reati di natura ambientale tra quelli previsti dal D. Lgs. 231/2001 in materia di responsabilita’ oggettiva degli enti nel caso in cui questi reati siano commessi da propri dipendenti e/o subordinati e procurino un reale beneficio all’ente stesso. In questo caso, per analogia con i reati legati al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, varie autorevoli fonti concordano che un modello organizzativo di prevenzione e sorveglianza valido per la tenuta sotto controllo di questo tipo di reati possa essere
D”altro canto la paludosa e intricata normativa del SISTRI e’ stata, senza logica chiara a razionale, abolita del tutto, facendo parte, secondo il Governo, delle “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” di cui al D.L. 13 agosto 2011, n. 138. Interessante l’aspetto finanziario di questo provvedimento intollerabile, in quanto causera’ un enorme costo per lo Stato tenuto a risarcire le grandi spese sostenute da tantissime aziende: implementazione hardware e software, corsi di formazione, giornate perse nelle CCIAA, consulenze, ore di telefonate con consulenti, black box per camion e cosi’ via. Nostro malgrado avevamo suggerito ai nostri clienti di attendere le ultimissime proroghe in merito, data la lacunosità delle leggi e le numerose ambiguita’ presenti e, come spesso capita, alla fine rimangono premiati coloro che attendono l’ultimissimo minuto per regolarizzare la propria posizione.