Sono ancora molti i bandi di gara di appalti pubblici che richiedono, quale requisito o elemento premiante, il possesso della certificazione “UNI CEI ISO 9000” accreditati “ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000”.
È opportuno fare un po’ di chiarezza.
La certificazione richiesta è quella del sistema qualità dell’azienda, relativa alla norma UNI EN ISO 9001 attualmente in edizione del 2015; quella indicata in effetti non risulta essere recepita dal CEI (che si occupa di norme del settore elettrotecnico) né essere certificabile, in quanto trattasi di una linea guida relativa ai fondamenti e al vocabolario.
Le norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000 sono anche esse citate in maniera poco chiara e precisa: la norma di accreditamento degli enti di certificazione era in passato UNI CEI EN 45012:1990 (della serie ISO 45000), aggiornata nel 1998, sostituita nel 2006 dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006, poi dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2011 quindi dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1:2015 che disciplina i “Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione – Parte 1: Requisiti”. Citare la ISO 45000 potrebbe essere fuorviante in quanto la UNI EN ISO 45001:2018 in vigore dal marzo 2018 è quella relativa alla certificazione dei sistemi di gestione di salute e sicurezza, molto diffusa e a volte richiesta nei bandi, che ha sostituito la BS OHSAS 18001:2007.